Quarantena: i consigli dello psicologo per l'infanzia

Domenica 15 Marzo 2020

consigli psicologoIn questi giorni da trascorre in casa, sempre a contatto con i nostri bambini, è importante capire come gestire al meglio le nostre emozioni legate al periodo difficile che stiamo vivendo e al cambiamento delle abitudini. In che modo possiamo tutelare i più piccoli e fare in modo di garantire loro momenti sereni?

Ne abbiamo parlato con Simone Riccò, psicologo dell'infanzia, psicodiagnosta e formatore, specialista che lavora anche in collaborazione con le scuole. 


1. Quale risonanza può avere sui bambini lo stato di stress degli adulti?  

"I bambini assorbono l?emotività degli adulti come delle spugne, anche senza il bisogno di parole. Respirano la tensione, lo sconforto, ma si lasciano allo stesso modo contagiare dalla gioia. A livello evolutivo però le emozioni negative hanno un?importanza maggiore, perché sono quelle che hanno permesso al genere umano di evitare pericoli e sopravvivere, (pensiamo, ad esempio, alla paura). Sono quelle cioè a cui il nostro organismo crede di più, lasciandosi invadere.
Per questo motivo è fondamentale monitorare il proprio stato emotivo per evitare di caricare i piccoli di emozioni che appartengono agli adulti. Se ci accorgiamo di essere in una condizione fortemente negativa, è meglio cercare di ri-equilibrarsi prima di intrattenere relazioni prolungate con i bambini. A volte basta qualche esercizio di respirazione, una pausa, una telefonata con una voce amica, per migliorare la propria condizione. Se vi accorgete di essere in un momento di difficoltà prolungata, non esitate a chiedere aiuto." 

2. Perché è importante trasmettere emozioni positive?

"I bambini sono esseri in evoluzione, quindi per natura immaturi. Devono crescere ed imparare a riconoscere le proprie emozioni, come quelle altrui. Con il tempo apprendono a dare loro un nome e riconoscere che cosa le abbia scatenate. Più ci spostiamo in basso con l?età, più queste funzioni sono incomplete e il bambino utilizza l?adulto per comprendere il proprio vissuto. Quando l?adulto è il primo a trasmettere inquietudine, il bimbo apprende di trovarsi in una situazione pericolosa o difficile: pensiamo agli inserimenti scolastici (primo anno di Nido, Scuola infanzia o scuola primaria) - sono fasi emotivamente impegnative anche per il genitore che deve affidare i propri figli a degli estranei. Se i bambini in queste fasi respirano la tensione, il senso di colpa e l?incertezza dell?adulto, avranno più difficoltà a completare la fase di transizione in tempi brevi, saranno maggiormente soggetti a crisi di
pianto ed, eventualmente, fenomeni psicosomatici (tic, cefalea, vomito mattutino, ecc). Questo perché oltre alla difficoltà di dover affrontare un ambiente nuovo, condividono i sentimenti degli adulti che gli stanno passando il messaggio: ?non mi fido, questo ambiente non mi lascia tranquillo?. L?autoregolazione dei bambini passa in larga parte da quanto decidiamo di mostrargli di noi, (e fargli vivere di conseguenza)." 

quarantena bambini

3. Come gestire le informazioni riguardanti la situazione attuale?

"Non esponete i bambini e i ragazzi fino ai 12 anni a telegiornali e programmi di informazione. Non parlate di fronte a loro di contagi, vittime e notizie lette sui giornali.
Aspettate di essere tra adulti per affrontare la tematica, se proprio ne avete la necessità. Siate pronti a rispondere in modo pacato alle domande che vi possono porre, anche se bizzarre, non sottovalutando l?importanza della cosa. Dai 12 anni in poi modulate il flusso di informazioni al loro livello: sono abbastanza grandi per affrontare la tematica e anzi apprezzeranno la possibilità di essere, (in modo ridotto), coinvolti e trattati da ?grandi?. Cercate di mantenere un accenno di routine all?interno delle loro settimane, per quanto possibile, soprattutto con i più piccoli. Sempre nei limiti del possibile, sarebbe utile che si ricalcasse, almeno in parte, la scansione che aveva la loro giornata scolastica: questo li aiuterà in seguito a riprendere i ritmi. Passate del tempo con loro e scoprite nuovi passatempi."

4. Quali attività consiglia di svolgere assieme ai bambini?

"Disegni, lavoretti, creazioni in carta o con le paste modellabili sono ottimi passatempi e potenziano la motricità fine. Puzzle, rompicapo e letture istruiscono l?attenzione prolungata e la concentrazione. Utilizzate il tempo e la permanenza a casa per l?addestramento all?uso del vasino o delle posate, se hanno raggiunto l?età adeguata. Fate la ?lotta? sul lettone, coccole, salti, capriole: sono tutti esercizi molto importanti, soprattutto se fatti con il papà, per insegnare ai bambini la gestione delle emozioni, passando da fasi di grande attivazione ad altre di quiete, e viceversa. Se avete figli adolescenti, cogliete l?occasione per condividere con loro qualche partita ai videogame che li appassionano tanto: cercate di entrare nel loro mondo, facendovi spiegare come si gioca: è un?occasione preziosa per conoscere che cosa li emozioni."

 

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