The Color Run 2015 sbarca a Trento

Mercoledì 03 Giugno 2015

Quando, qualche mese fa, ha cominciato a circolare la notizia della Color Run a Trento, sono stata colta da un’irrefrenabile ed entusiastica voglia di partecipare. Si girava ancora con cappotto e sciarpa e la voglia di estate e colore era davvero tantissima. Ne ho parlato con mio marito prima e con alcune amiche poi. Con Gaia e Samuel alla fine: erano tutti intusiasti.

Per questo motivo la mattina in cui si sono aperte le iscrivizioni ero già prontissima davanti al computer, una corsa contro in tempo, perché i mille posti disponibile per un’iscrizione a tariffa ridotta calavano di minuto in minuto: la Color Run non aveva conquistato solo me, doveva ancora partire eppure aveva già conquistato il nostro territorio.

Pure troppo. Settimana dopo settimana, iscrizione dopo iscrizione ho cominciato a guardare all’evento con una sorta di terrore: stavo per portare i miei figli ad una “corsa” con ben 16.000 iscritti. All’interno della città di Trento. Cosa che neanche i mercatini di Natale.

Potevo stare zitta e tenermi i miei dubbi, ma chiunque mi conosca sa benissimo che questa sia una cosa per me praticamente impossibile. Ho scritto sulla pagina dell’evento esternando le mie perplessità, alcuni mi hanno appoggiato, altri invece hanno sottolineato che è da folli portare dei bambini ad un evento del genere in cui la gente ha solo voglia di “divertirsi e fare casino” (e io che pensavo fosse un'occasione di divertimento per tutti).

Che fare? Sono stata ad un passo dal mettere in vendita i nostri biglietti, finché non ho avuto l’occasione di porre alcune domande ad Andrea Trabuino (che oltre ad aver introdotto in Italia la Color Run è anche merito suo l’arrivo sul territori della Fisherman’s Friend Strongman Run, evento per cui avrà l’imperitura stima di mio marito), che ha dissipato con gentilezza i miei dubbi e spero anche quelli di tutti gli altri genitori presenti alla Color Run.

Ecco la nostra intervista.

Andrea Trabuio, come e quando nasce The Color Run?

The Color Run nasce negli Stati Uniti nel gennaio 2012, ispirata alla festa indiana dei colori “Holi". Nata inizialmente per promuovere il benessere e la felicità oggi è presente in più di 30 Paesi e in 200 città nel mondo, ed ha raccolto la partecipazione di diversi milioni di persone.

In cosa consiste The Color Run?

The Color Run è una corsa non competitiva di 5km nella quale migliaia di partecipanti vengono, ad ogni chilometro, cosparsi da capo a piedi di colori eco friendly. Il divertimento continua, poi, al traguardo con un gigantesco “Color Festival”, all’interno del quale ad intervalli di 15-20 minuti avvengono i “color blast”, i lanci di polveri colorate nell’aria a ritmo di musica che danno vita ad un vortice di varietà cromatiche. Due sono le regole da osservare: presentarsi alla linea di partenza vestiti di bianco e arrivare totalmente a colori al traguardo.

Come mai è stata scelta proprio Trento per ospitare una delle date italiane?

Abbiamo deciso di puntare prevalentemente sui capoluoghi di regione. La Città di Trento ha avanzato la propria candidatura e ha rispettato tutti i requisiti.

Ho visto che per Trento ci saranno quasi 16.000 iscritti, vi aspettavate tutta questa partecipazione?

Francamente è stata una sorpresa. Ci aspettavamo comunque un alto tasso di partecipazione visto che un altro evento che facciamo a Rovereto, la Fisherman’s Friend Strongmanrun, da tre anni riscuote un grandissimo successo.

Parliamo delle polveri colorate. Posso dare problemi di salute?

Assolutamente no. Si tratta di farina di mais e coloranti naturali, addirittura commestibili che non provocano allergie o irritazioni alla pelle. Siamo molto attenti alla salute dei partecipanti e per questo predisponiamo in ogni tappa un punto di “Primo Soccorso” per qualsiasi evenienza.

Ho letto che, vista la grande partecipazione si pensava a partenze scaglionate di 250 persone per volta. Come verrà deciso l'ordine di partenza? calcolando 15.000 persone (e mi pare siano di più) significa 60 partenze, calcolando una ogni 10 minuti significa che gli ultimi partono dopo 10 ore, non sono brava in matematica, ma cosa ho sbagliato?

Le partenze saranno a gruppi di 500 persone e avverranno circa ogni 3 minuti.

Essendo mamma la mia preoccupazione va ai bambini che, fermi in attesa potrebbero dare segni di insofferenza o disagio, come avete pensato di intrattenere i piccoli ospiti?

The Color Run non consiste solo nel correre i 5 km. Prima della corsa tutti i runner, e quindi anche i più piccolini, si ritrovano nel Color Village, dove i nostri partner danno vita a tantissime attività come: zumba by Radio 105, riscaldamento muscolare, giochi e tanta musica.

In che modo verrà tutelata la sicurezza? Visto che la gara è aperta a tutti ci saranno anche bambini molto piccoli che potrebbero essere schiacciati o travolti da elementi troppo "esuberanti" come verrà risolto questo problema?

L’aspetto della sicurezza è uno dei più importanti. Ci sono addetti preposti solo al controllo e al rispetto delle regole. A Torino abbiamo gestito 25 mila persone in completa sicurezza. In questo modo tuteleremo anche tutti i bambini che vi parteciperanno.

Se un bambino dovesse perdersi, come verrà gestito il suo ricongiungimento con la famiglia? Ci saranno dei punti in cui gli organizzatori porteranno i bambini che dovessero perdersi?

Sia nel villaggio sia lungo il percorso sono presenti persone dell’organizzazione. Il ricongiungimento sarà coordinato attraverso i nostri speaker presenti sui palchi del Color Village e della partenza.

Che abbigliamento consigliate? Gli occhiali da sole possono servire?

Innanzitutto diciamo che forniremo un race kit contenente anche la maglietta di The Color Run. Posso affermare che sono tantissimi i runner che corrono con gli occhiali da sole. Due le uniche regole da osservare: partire vestiti di bianco e arrivare al traguardo colorati.





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.