Mamme di una femmina: istruzioni per l'uso
"Gaia mettiti..."
"No, io sto bene così"
"Gaia potresti...."
"No! Sono occupata!"
"Gaia aspetta che...."
"No! Lo voglio fare adesso"
"Gaia hai visto che bel vestito blu?"
"è verde!"
Potrei pensare che è la pubertà.... se non fosse che Gaia ha 7 anni compiuti da una manciata di giorni, eppure pare in piena sindrome premestruale. Ipotizzando che il menarca arriverà intorno agli 11-12 anni la cosa sarà decisamente troppo lunga.
E mica ti avvertono di questa cosa durante la visita ginecologica in cui viene annunciata la lieta novella. "E' femmina!" ti dice la ginecologa con tono giulivo e tu immagini la tua vita contornata da merletti rosa e gonnelline colorate. Immagini pigiama party e risate, confidenze sussurrate davanti ad una cioccolata calda mentre fuori piove. Si perché noi, figlie della generazione "Una mamma per amica" e "I Robinson" siamo programmate ad immaginare il rapporto con la nostra erede come una lunga via lastricata di sorrisi e comprensione.
Certo, non siamo completamente sprovvedute. Lo sappiamo benissimo che ci sarà un periodo, l'adolescenza, in cui tra noi voleranno scintille, quello che non sappiamo è che questa fase inizia intorno ai 6 anni e prosegue fino a una data da destinarsi.
La realtà è che la ginecologa dovrebbe accompagnarti all'uscita con un'amichevole pacca sulle spalle e un libretto di istruzioni. Ma noi, inguaribili ottimiste, ci immaginiamo mamme confidenti, mica come quelle che fanno quelle cose li tipo urlare, minacciare, impaurire... Noi baseremo tutto il nostro rapporto sull'amore e la comprensione.
Poi è arrivata lei. L'amore della mia vita, quella che è capace di negare anche l'ovvio pur di avere l'ultima parola. E mi sono ritrovata a pensare "cavolo, sono come mia madre" e soprattutto "cavolo, forse non aveva mica tutti i torti".
"Non si può fare questa cosa!"
"Perché?"
"Perché è pericoloso!"
"Ma io la voglio fare!"
"Ok, fai quello che tu pare e se poi ti fai male e devi restare chiusa in casa per tutta l'estate mentre noi usciamo, non piangere".
"Mamma voglio guardare i cartoni."
"Ii hai già guardati."
"Io voglio guardarne ancora."
"Ok, guarda tutta la televisione che vuoi. Se poi gli occhi ti fanno male e diventi cieca pazienza."
"Gaia fai i compiti."
"Non ne ho voglia."
"Gaia i compiti li devi fare."
"No, io i compiti non li faccio."
"Ok, non farli, se poi ti bocciano tutti i tuoi amici vanno avanti con le classi e tu rimani con i bambini più piccoli non vergognarti troppo".
Vado in cucina, sedo l'irresistibile impulso di darmi all'alcol (o di scappare verso terre ignote) e, mentre mi chiedo come mai non mi sono data all'allevamento di iguane, penso "Ci sono passata anche io. Anche io ho attraversato quella fase che dall'infanzia porta alla pubertà... che cosa mi attraversava la mente?"
Poi trovi qualche amica (?) che questa fase la ha già superata perché le sue figlie sono cresciute, e ti dice "figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi" e tu cominci a tremare.
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.