Prima vacanza in camper

Lunedì 17 Giugno 2013

ìPronti, partenza e via!

Insomma la prima vacanza in camper mica può passare così, inosservata, è un ricordo che va immortalato.

Lo dobbiamo ai nostri figli che un domani, ripensando a questi momenti, ricorderanno l'emozione che ha accompagnato tutti i preparativi.

E poco importa che la "vacanza" è durata il tempo di una notte (il giorno successivo al nostro arrivo pioveva, mortaccia la miseria) e se avevo dimenticato a casa metà delle cose che potevano tornare utili: il sale, dai, lo sappiamo tutti che fa male, facciamone a meno che la salute ci guadagna! E il cuscino del Vichingo? Sono praticamente certa che sotto una certa età l'uso del cuscino è sconsigliato. E Samuel è bassotto per i suoi 3 anni!

In ogni caso la nostra vacanza abbiamo iniziato a godercela già nei giorni precedenti. Bastava pronunciare la magica frase: "andiamo a portare "questo" nel camper?", per avere i miei 2 disubbidientissimi figli, che mi seguivano come 2 diligenti anatroccoli.

Insomma, serve dirlo che Gaia sono mesi che ha già preparato la sua "valigia per il mare"? Un giorno ci scriverò qualcosa "il necessario per il mare secondo la seienne"

La destinazione di questa nostra "vacanza lampo" è stata il campeggio "la Quercia" a Lazise sul lago di Garda.

Devo parlarvi del Lago di Garda? E' il "mare" per noi del nord est, non fosse per la temperatura praticamente glaciale delle sue acque sarebbe perfetto.

Un tempo, quando ero giovane, single e molto meno catastrofica, amavo le vacanze all'evventura, ma adesso con 2 bambini non me la sento più di non programmare (almeno un minimo) ogni nostro spostamento. Mica tanto: solo da dire "dove arriviamo e perchè".

Le vacanze che una volta aborrivo (villaggi turistici con animatori che fingono di essere i tuoi migliori amici? La morte!) adesso le ricerco.

Lo so: in vacanza mi trasformo nel prototipo della mamma standard, che fa "ciao ciao" dal trenino, che costruisce piste per le biglie e che aspetta con impazienza le 21 per andare alla Baby Dance.

Devo fare outing fino in fondo? Io alla Baby Dance piango mi commuovo come se quella piccola cavalletta scordinata che è mia figlia stesse disputando la finale di Amici di Maria de Filippi. Mi trattego dall'urlare "quella è mia figlia" solo perchè temo che gli animatori, stufi di doverla driblare, inizierebbero a chiedermi di portarla via. Meglio tacere e quando al microfono dicono "tutti i bambini sono pregati di allontanarsi dal palco" guardarmi in giro con aria contrariata.

Il campeggio "la quercia" lo abbiamo scelto per una serie di validissimi motivi: ha delle piscine splendide, caratteristica non da poco quando si hanno 2 figli che fingono di nuotare anche nel salotto di casa (con tanto di costume, occhialini e tavoletta), il parco giochi è ombreggiato, grande e con dei bellissimi giochi d'acqua, e il lago ha una spiaggia sabbiosa che è la gioia dei più piccoli: sembra proprio di essere al mare.

Ecco se devo trovare un difetto (e devo farlo altrimenti non sono credibile) è il dislivello che caratterizza tutto il campeggio: salite e discese rendono praticamente impossibile delle tranquille passeggiate in bici per i più piccoli (e anche per i grandi se sono, come me, attivi come un bradipo in letargo); io personalmente ho rischiato un paio di mezzi infarti quando, il treenne, alla guida della sua mini bicicletta senza pedali, si è lanciato per la ripida disceca che porta al lago. Entrambe le volte è stato recuperato al volo dallo scatto felio del papà.

Ma si sorvola, basta saperlo e ci si organizza in modo alternativo.

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Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.