Intervista a Simonetta la Solita

Martedì 19 Febbraio 2013

La solita mamma …ma non troppo! E non sempre … La Solita mamma

Il titolo di questo blog mi ha incuriosito da subito. Intanto perché La solita scrive i post con allegria e con spensieratezza non trascurando però i contenuti e quindi su questo blog si può trovare di tutto e di più: riflessioni personali, recensioni di libri, ricette e fotografia.

Ho conosciuto virtualmente La solita ed è inutile che vi dica che mi è molto simpatica e allora ho deciso di offrirle il mio ormai “famoso” tè con i biscotti (o se preferisci un caffè o una tisana!) e farmi due chiacchiere con lei.

Cominciamo:

La solita mamma, perché La solita?
Perché di solito le mamme sono tutte molto simili e io non sono un'eccezione. Affrontiamo tutta la bellezza della maternità come se fosse la prima volta in assoluto al mondo, ma in realtà lo è solamente per noi la prima volta. Tutte le mamme ci sono già passate e il mondo delle mamme blogger lo sta a dimostrare: quanta solidarietà si trova da altre madri che sono già uscite dal tunnel delle notti in bianco, dai dentini che stanno spuntando, dal primo giorno di scuola...
Poi però, siccome sono la solita dissociata, cioè dico tutto e il contrario di tutto, il sottotitolo del blog è:"...ma non sempre. E non troppo!"
Insomma qualche volta mi sento in-solita. Infine sono la solita mamma pallosa, un po' perché vivo a Pesaro, città che ha come simbolo la Palla di Pomodoro, e poi perché sono una vera "palla", come lo era mia madre con me (pignola, insistente, ripetitiva)

A questo punto la domanda mi pare d’obbligo: che mamma sei?
Sono una mamma come tante altre. Adoro i miei figli che tra le altre cose mi hanno fatto scoprire che sono migliore di quanto non fossi prima del loro arrivo. Non sono apprensiva, sono abbastanza serena nei loro confronti, mi piace stare a osservarli mentre crescono (perché c'è tanto da imparare da loro) e far loro notare a ogni compleanno i nuovi traguardi che hanno raggiunto nei 12 mesi precedenti. Ho un'attenzione particolare per le loro emozioni: credo che sia importante interpretare per loro e con loro le emozioni che provano. Come si insegna loro a camminare, a mangiare da soli, a leggere e a scrivere è importante aiutarli anche a capirsi e a capirci (quando sono/siamo arrabbiati, quando sono/siamo stanchi, quando c'è qualcosa che li/ci tormenta).

Questo blog nasce dalla tua voglia di …?
Il blog nasce dalla voglia di tenere traccia di me. Prima del blog avevo un diario cartaceo dove appuntavo tutto, ma proprio tutto tutto. Adesso che gli omaggi di agende di fine anno scarseggiano, il blog mi è sembrato la versione moderna e più economica a disposizione.

Ho letto che vivi in un paesino di provincia. I tuoi compaesani sanno che tieni un blog e soprattutto capiscono le motivazioni che ti spingono a farlo o ti senti giudicata negativamente per il fatto di tenerne uno?
Pesaro non è proprio un paesino. E' una città di quasi 100.000 abitanti, solo che vive all'ombra della più prestigiosa Città Ideale, Urbino. Pesaro mi ha adottata quasi 15 anni fa e ora non potrei pensare di far crescere i miei figli altrove. E' sul mare (e io impazzisco per il mare 365 giorno all'anno!) ed è a misura d'uomo.
Si può fare tutto in bici e, anche se Pesaro non è la città migliore del mondo, io ci vivo molto bene. Il mio blog è nato anonimo, ma a quanto pare sono stata "beccata" come autrice della solita mamma. La cosa mi ha fatto piacere perché Pesaro, una città di gente snob finché non ti conosce e ti permette di esser una di loro, mi ha regalato anche questa fortuna: ho ricevuto dei complimenti off-line e non posso negarti che mi hanno fatto davvero piacere.

Raccontaci un po’ di te. Che donna e moglie sei?
Come donna sono una sognatrice e quindi mi butto a capofitto nelle cose in cui credo.
Sono anche logorroica: per cui i miei progetti sono condivisi con chi mi capita a tiro (lettori del blog compresi!).
Come moglie, dovreste chiederlo a mio marito. In realtà credo che io e lui siamo fatti per stare insieme, pur essendo diversissimi tra noi.
Ci siamo sposati poco prima che nascesse la nostra terza figlia, ma si è trattato di un puro atto amministrativo (il nostro timore era che se ci fosse successo qualcosa, i nostri figli sarebbero stati dichiarati immediatamente "adottabili", visto che per le leggi italiane la parentela con nonni e zii non viene riconosciuta in caso di convivenza).
Il nostro per sempre felici e contenti è coinciso con la nascita del nostro primo figlio, nel 2006. Niente lega due persone di più dell'arrivo di un figlio. Il giorno in cui ho conosciuto mio marito ho saputo subito che sarebbe stato il padre di mio figlio (che poi sono diventati tre!). E non passa giorno che non glielo dica. E ormai sono 15 anni.

Mi pare di aver capito che anche tu sei appasionata di lettura … quali letture prediligi?
Sono una bibliotecaria. Dire appassionata quindi è un eufemismo. Ci sguazzo!
Leggo di tutto: mi piace leggere, anche se qualche volta sono un po' snob nelle scelte. Leggo romanzi italiani e stranieri, leggo saggistica, soprattutto quando mi devo documentare su qualcosa che ho in mente, leggo libri per ragazzi, leggo libri per bambini. C'è chi dice che ama scrivere, io dico che so solo leggere. Nel blog mi sono inventata un metodo L.A.V.A  (Leggere a voce alta), perché sono convinta che la lettura sia importatissima fin dai primi mesi di vita di un bambino.
Siamo noi genitori, con la nostra voce e le nostre parole, che trasmettiamo l'amore per i libri ai nostri figli. Mai come in questo momento particolare credo che sia indispensabile trasmettere questo insegnamento ai nostri bambini. Leggere ci rende liberi. E io credo nella libertà di pensiero.

Se dovessi consigliarmi un libro, quale mi suggeriresti?
Ho appena finito di leggere Open di Andre Agassi, edito da Einaudi (http://www.lasolitamamma.it/2013/01/insolito-open.html). Questo è un libro che normalmente avrei snobbato (perché per me i libri scritti da persone dello spettacolo o dello sport sono qualitativamente mediocri). Invece mi ha sorpreso: ho scoperto che il libro è stato scritto da un premio Pulitzer, Joe Moehringer, che ha dato voce magnificamente ai trent'anni di tennis vissuti da Agassi.
Racconta la capacità di cadere e di rialzarsi, una dote fondamentale in tempo di crisi.

Hai aspirazioni particolari per il tuo blog o rappresenta per te solo un piccolo spazio tutto tuo?
Io ho sempre grandi aspirazioni, solo che poi la realtà mi riporta con i piedi per terra. Non mi dispiace l'idea che il blog possa crescere e soprattutto che possa essere utile per altre donne o madri.
L'esperienza di questo blog per me è stata veramente importante. E' stato un anno difficile, ma ho trovato sempre una voce amica che con un commento o una mail in privato mi ha aiutato e mi è stata vicina. La solidarietà che il web mi ha regalato penso che non abbia prezzo.

Cosa pensi del fenomeno sempre più dilagante delle mamme blogger?
A me piace! Una volta le mamme si incontravano al parco o fuori della scuola.
Oggi molte donne lavorano, ma non per questo sono meno mamme. Il web ci offre la possibilità di confrontarci in orari improbabili sui soliti temi mammeschi facendoci sentire meno sole e dove la categoria delle mamme blogger è decisamente più solidale rispetto al mondo che ci circonda (dove ci vogliono belle, in forma, sorridenti e perfette). Ma quando abbiamo dormito due ore, in ufficio non puoi dire al tuo collega che sei stanca morta e non hai voglia di lavorare. Alle amiche virtuale sì: puoi farlo senza sentirti un'aliena. Perché diciamocelo, in senso di colpa, noi mamme, siamo maestre indiscusse.

Credi alle amicizie nate via web?
Sì, ci credo. Il web è libero dagli stereopiti e non sai mai dietro quale nick si potrebbe nascondere una persona che quando ne hai bisogno ti allunga una mano (con un commento o con una mail) e ti è vicina.

Grazie alla Solita mamma che mi ha dedicato il suo tempo accettando con il suo naturale entusiasmo di concedermi questa intervista….se volete conoscerla meglio potete trovarla sul suo blog, oppure... tra qualche giorno, sulle pagine virtuali del nostro BBMag.

 

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Fabrizia Morello

Mi chiamo Fabrizia. Sono in ordine una donna, una moglie, una mamma di due adorabili maschietti, rispettivamente di 10 e 8 anni e sono esattamente tutto quello che volevo essere. In aggiunta più per hobby che per lavoro, da due anni sono Capogruppo Yves Rocher perché mi sono accorta di amare alla follia tutto ciò che riguarda la cosmesi e la cura del corpo vegetale. Mi sono creata un team di lavoro straordinario che mi permette di guadagnare qual cosina per me e mi sento più completa. I figli cresceranno ed avere un piccolo mondo solo per me mi fa sentire bene e mi appaga. Adoro leggere e scrivere per cui quando il favoloso BBMag mi chiama io rispondo!!!

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