E poi diventi mamma!

Martedì 04 Dicembre 2012

Mi è sempre piaciuto, sul finire dell'anno, tirare le classiche somme, voltarmi indietro e scorrere, in un calendario immaginario, tutti gli eventi trascorsi, risalendo nella memoria, fintanto che è possibile.

Rispetto a tutte le esperienze fatte, le svolte, le scelte, i bivi incontrati e le sorprese, la fase mammesca della mia vita sembrerebbe per ora la più breve, perché è da solo 2 anni e mezzo che vi sono entrata; eppure ho la sensazione che sia la parte più intensa e ricca che io abbia mai affrontato.

Tutte quelle che sono diventate mamme forse lo potranno confermare: avere un figlio, a scanso delle banalità, è davvero un evento sconvolgente e che ti travolge fino all'ultimo atomo del tuo essere! Eravamo donne in carriera, ci dividevamo tra serate, aperitivi, viaggi di lavoro, eventi culturali e chi più ne ha più ne metta. Navigavamo a vista nel mare dell'indipendenza, ci sentivamo potenti e inattaccabili e, si, era quello il momento giusto per sperimentare anche la maternità.

In fondo, io, donna forte e indistruttibile, posso gestire tutto senza problemi. E invece. Invece poi ti ritrovi come al primo giorno di scuola, matricola inesperta e spaventata, a dover imparare un universo intero partendo letteralmente da zero!

Oggi, con un figlio e un altro in arrivo, mi capita di ripensare al mio ingresso in questo 'mondo' e farmi anche quattro risate nel constatare quanto sono stata spesso ingenua, inesperta, presuntuosa o in errore. Ma va bene così, è il rito di iniziazione di tutte noi quando si fa l'ingresso nella "community" dei genitori!

A tutte le future genitrici vorrei dedicare questa breve lista, semiseria, molto schematica, delle cose che dovranno affrontare da qui in avanti, per sorridere insieme e per dire che, qualsiasi cosa accada, ce la faremo!

1. Gravidanza e parto: vi ritroverete ad imparare e gestire con nonchalance parole e concetti come beta accacigì, bitest, tristest, BCF, morfologica, monitoraggi, curva da carico, epidurale, bilirubina e molto altro. La dolce attesa può non essere affatto dolce. In molti casi è una bella scocciatura, 9 mesi sono davvero lunghissimi... e poi alla fine capisci che si partorisce praticamente al decimo! Tutti vogliono toccarti la pancia e, se sei poco socievole, ti toccherà fare buon viso a cattivo gioco o farti terra bruciata attorno fulminando chiunque ci provi! Partorire fa male. Non c'è scampo. Ma si sopravvive. Qualcuno dice che le coliche renali sono peggio delle doglie: non credetegli.

2. Primi mesi del bambino  
Allattamento: sarà l'argomento più gettonato, discusso, sofferto e analizzato in tutte le sue sfumature. Sia che lo facciate con successo, sia che abbiate dei problemi. Preparatevi, diventerete una sineddoche ambulante, sarete la perfetta "parte per il tutto", quindi vi identificherete con una tetta, che lo vogliate o no.
Sonno: scordatevelo. Punto. Una volta sole a casa con lui o lei potrebbe venirvi il panico. Calma. le istruzioni per l'uso non ci sono, ma pian piano si intuiscono!
Suocere e madri: capitolo scottante. L'intromissione è la norma. Siate gentili, siate ferme. Se potete, affittate un buttafuori che le faccia entrare solo se disposte ad aiutare sul serio (tipo: ti pulisco io casa mentre tu stai, come dovresti, col tuo bimbo. E non il contrario!)

3. Andando avanti: prima o poi accadrà, l'ingresso nella società delle mamme comprende l'inevitabile incontro con le altre compagne di avventure, le altre madri.
Le mamme oggi si dividono in due o tre macrocategorie, che si declinano di volta in volta in base alle situazioni:
a) la mamma 'supernatural': ha avuto una gravidanza meravigliosa durante la quale non ha visto il ginecologo più di 3 volte; ha partorito in casa con candele accese e musica new age; ha tenuto la placenta sul comodino per una settimana, ancora attaccata al figlio, che è nato rilassato e sorridente; ha cominciato ad attaccarlo al seno e continuerà a tenercelo per i prossimi 5 o 6 anni; non usa carrozzine e passeggini, ma la fascia africana; non vaccina; usa pannolini lavabili, etc... etc...
b) la mamma 'fashion': caschi il mondo, non la vedrai mai fuori posto. Anche con la pancia di 9 mesi, anche dopo aver partorito, in ospedale, anche i primi giorni a casa, colta di sorpresa da una visita inaspettata, lei avrà il vestito che le cade meglio, i capelli come se fosse appena uscita dal parrucchiere; unghie perfette e smaltate, che ti lasciano pensare... ma il tempo per la manicure, DOVE si trova???? I figli perfettamente vestiti e accessoriati come da catalogo, solitamente buoni, mai scomposti, mai sbavati, mai sporchi. Trova il tempo di fare ancora aperitivi con le amiche, con o senza prole; la sua casa è, incredibilmente, pulita e in ordine.
c) la mamma 'standard': colei che segue il percorso tracciato, senza farsi troppi problemi. Una grande catena di negozi per acquistare tutto il necessario; lista nascita; segue le tradizioni e segue anche i consigli e questo non le da neanche fastidio; compra secondo informazioni dei media; si fida del pediatra; svezzamento secondo tradizione e via dicendo.

Suddivisioni generiche e ironiche, che però non escludono tantissime altre sfumature e caratteristiche. Vi ritroverete in ognuna di esse, vorrete essere un po' di ciascuna, criticherete le scelte di tutte e vi sentirete continuamente, inadeguate o brave o affannate a raggiungere questo o quell'altro modello.

Qual è la verità? La verità è che ognuno ha la sua storia, ognuno ha il suo carattere, ognuno alla fine impara a conoscere se stessa e il proprio piccolo, quell'esserino piccolo e inizialmente sconosciuto, che ci fa rinascere una seconda volta e ci fa scoprire che fare la mamma è l'esperienza più forte e più importante della vita.

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Silvia Alessandrini Calisti

Sono mamma, web writer, ex bibliotecaria; amo conoscere cose, persone, situazioni e mettermi in gioco ogni giorno.

Nel magazine di Baby Bazar parlerò di percorsi della maternità a metà strada tra vita reale e web. Argomenti di cui parlo anche nel blog che curo: Club delle mamme Marchigiane.