Sport per i più piccoli: scopriamo il karate

Lunedì 29 Agosto 2016

Noi abbiamo conosciuto il karate due anni fa, alla ricerca di un'attività sportivi completa, divertente e formativa. E così è stata. Per questo ho chiesto ai nostri grandi insegnanti di raccontarci qualcosa di questa fantastica disciplina, ancora così poco conosciuta.

Luisa Ferrini, dell' A.S.D. Karate Lavis, ci racconta la storia del karate e le caratteristiche della disciplina, adatta anche ai più piccolini.

Il karate: uno sport che arriva da lontano

"Il Karate è nato come arte di combattimento, tuttavia, descrivere in modo dettagliato l'evoluzione di tale disciplina risulta difficile per mancanza di fonti storiografiche certe. La storia del Karate parte da un arcipelago a sud del Giappone, le isole Ryukyu, e in particolare da una di queste, Okinawa, dove era praticata un'arte "segreta": l'Okinawa-te, l’"arte marziale di Okinawa". Secondo le credenze popolari, la nascita del karate è dovuta alla proibizione dell'uso delle armi nell'arcipelago delle isole Ryukyu.

Attualmente il karate è praticato a livello mondiale; in Oriente rimane una pratica tradizionale e fondamentale nella vita delle persone, mentre in Occidente, pur mantenendo la sua filosofia i suoi principi morali, ha acquisito una nota sportiva, dividendosi in due specialità:

  • il KATA: Il termine “Kata” significa “forma”, “archetipo”, ovvero ciò che rappresenta un modello antico fondamentale contenente i propri codici essenziali di strutturazione. Il Kata si presenta con delle sequenze di movimenti codificati (raggruppamento di tecniche secondo un ordine sistematico già stabilito) automatizzati, stabilizzati a livello coordinativo, secondo parametri il più precisi ed uguali a se stessi con l’ individuo che agisce da solo senza percepire stimoli esterni.
  • il KUMITE: o combattimento è la specialità più nota quando ci si riferisce al Karate. La parola “Kumite” significa letteralmente "unire le mani" ovvero "unire le tecniche", cioè praticare il Karate con uno o più avversari. Nel kumite una delle condizioni più importanti, ai fini della sicurezza, è quella in cui il combattimento deve svolgersi nell’osservanza delle regole disciplinari e sportive, nel pieno e rigoroso controllo delle azioni di attacco e di difesa, pur senza alcuna consensualità tra i combattenti.

Karate lavis 2016/2017

Una delle particolarità più singolari del karate è che può essere intrapreso da chiunque, bambini o adulti, maschio o femmina. In questa disciplina non ci sono limiti di età e si continua a praticare perché non si finisce mai di imparare. A livello federale, già all’età di 4 anni si può intraprendere un percorso formativo di karate, basato principalmente sul gioco-motricità; in questa fase i bambini non “fanno karate”, ma acquisiscono gli schemi motori di base, consapevolezza del proprio corpo e dello spazio che li circonda.

Intorno ai 7 anni i bambini vengono introdotti nel vero mondo del karate, iniziando ad elaborare le prime tecniche e affrontando i primi esami di graduazione: partendo dalla cintura bianca, dopo aver mostrato le proprie abilità, conoscenze e impegno, passeranno alla gialla, quindi alla cintura arancione, verde, blu, marrone, fino alla nera (che sembra il traguardo del karate, ma è solo l’inizio della Conoscenza di quest’arte!).

Quali sono i vantaggi del karate, oltre lo sport

Sicuramente il karate non è uno “sport facile”: innanzitutto è uno sport individuale, caratteristica positiva perché permette di riflettere maggiormente su se stessi e di acquisire strumenti adatti ad affrontare anche ostacoli della vita quotidiana. Inoltre, non è semplice cogliere nel breve periodo dei risultati tangibili praticando il karate (diversamente, ad esempio, dal basket, dove fatto canestro c’è il punto), ma ci vuole tanta costanza ed impegno.

Purtroppo ancora oggi è forte la convinzione che arte marziale sia sinonimo di violenza, che il fare karate significhi diventare aggressivi, litigiosi, troppo sicuri di sé, quindi pericolosi. Nella pratica del karate si educa l'allievo a coltivare un sentimento importante: il rispetto. Questo atteggiamento è presente e costante in ogni momento dell'allenamento ed insegnato sin dalla prima lezione.

Si parla del rispetto per il dojo (luogo di allenamento), per il Maestro (colui che ci guida), per i compagni (amici con cui condividere gioie e fatiche). Per questo motivo, il karate è sicuramente adatto sia a bambini/ragazzi introversi che a quelli più esuberanti ed iperattivi.

Ciò che il karate insegna è la ricerca costante di equilibrio interiore, con l’obiettivo di “combattere senza combattere”, di diventare forti modellando il carattere, guadagnando consapevolezza e gusto nella vita, imparando la capacità di sorridere nelle avversità e di lavorare con determinazione e nel rispetto degli altri.

Prendendo in considerazione la nostra esperienza, ti posso raccontare che abbiamo avuto atleti che si sono avvicinati alla nostra disciplina su consiglio di pediatri, psicologi e di insegnanti scolastici. Il fatto che il karate sia basato su regole, che a volte possono sembrare severe e rigide, su una ritualità (ad esempio il saluto iniziale e finale), su un codice comportamentale preciso, e che abbia una componente psicologica ed emotiva non trascurabile, fa sì che gli atleti siano inseriti in un contesto sociale e sportivo che li incoraggia a migliorare, ad aumentare la propria capacità di concentrazione e la propria autostima.

Attraverso i suoi valori e le sue tecniche, il karate insegna l’educazione, il rigore, la precisione; è una disciplina che contribuisce ad aumentare la propria sicurezza, l’equilibrio individuale, e che valorizza uno sviluppo fisico armonico (diversamente da altri sport asimmetrici). Queste sono principalmente le ragioni per cui consiglierei la pratica del karate, ma più in generale di un’arte marziale, a tutti.


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Annalisa Aloisi

Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.

Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..