Filastrocche su misura: il giubotto di ricaricaggio

Mercoledì 24 Luglio 2013

C’era una volta, tipo l'altro ieri, una mamma un po’ esaurita e con forti crisi d’ansia, che voleva una filastrocca.

Fosse stato per me, l’avrei portata direttamente nel paese delle filastrocche, ma siccome in tasca non mi ci stava (colpa forse dei bermuda), mi sono limitato in prima battuta a raccontare questa vicenda, a cui mi capitò di assistere su una spiaggia, che parla di una giovane signora che le assomiglia tantissimo.

 

A una mamma un po’ esaurita,
ho contato quattro dita,
però il quinto mi avanzava,
giacché fermo non restava.

Avanzando a testa alta,
la confusi con un’altra,
poiché l’altra non è quella,
mi pareva meno bella.

Poiché quella non è l’altra,
mi pareva meno scaltra,
ma mostrò di essere sveglia
dentro l’acqua di Laigueglia,
quando prese un spinotto
fatto a forma di giubbotto.

Per gli amici era “spinò”,
però quando lo indossò
si iniziò a ricaricare
tutta allegra dentro il mare.

È così che finì il dramma
della nostra cara mamma
che è tornata combattiva
e con ciò bella giuliva.

Fa fatica come ieri,
ma la fa più volentieri
e scoprendo da ogni onda
che bellezza la circonda,
se la ride anche dei guai
perché non si arrende mai.

Vuoi dedicare una filastrocca a qualcuno? Contatta Andrea andreagiongo@hotmail.com

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Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.