Amore ai tempi dello stage - Alessia Bottone

Martedì 11 Giugno 2013

Alessia è una persona davvero speciale, basta un giro veloce sul suo profilo Facebook per capirlo. Entusiasta e autoironica (caratteristica che, devo essere sincera adoro nelle persone), ha saputo cogliere il lato positivo della situazione italiana: siamo tutti precari? e io ci scrivo un libro. Libro che tra l'altro sta avendo un grandissimo successo, è presente in quasi tutte le librerie della Feltrinelli e se ne è pure parlato sulle reti nazionali... scusatemi se è poco! Amore ai tempi dello stage, è il suo primo libro.

Oggi abbiamo avuto l'occasione di fare quattro chiacchiere con lei, ecco cosa ne è uscito.

Ciao Alessia, ci puoi parlare un po' di te e delle tue passioni?

 Mi chiamo Alessia Bottone, classe 1985, sono nata a Verona con origini del Sud. Un misto esplosivo insomma.
Sono laureata in Istituzioni e politiche della pace e i diritti umani. Durante i miei studi ho vagato in sei Paesi della Ue ed extra Ue per lavorare e studiare l’inglese, il francese e lo spagnolo. Dopo numerosi stage di cui uno in Costa Rica, uno in Belgio sono approdata in Svizzera, a Ginevra dove ho coronato il mio sogno : fare uno stage alle Nazioni Unite.
Sono tornata in Italia nel 2011 nella speranza che il detto “impara l’arte e mettila da parte” potesse trovare un’applicazione concreta e invece niente. Ho lavorato saltuariamente come donna delle pulizie, cameriera, lavapiatti e commessa. E così a febbraio dopo l’ennesimo colloquio terminato con “Lei è troppo per la nostra azienda ho deciso di scrivere e pubblicare un libro.
L’ho definito un libro per restare, una chance che voglio darmi in Italia, per vedere se c’è posto anche per me nella vita economica del Paese.

Amore ai tempi dello stage è il tuo primo libro?
Si, il mio primo libro, che emozione. Sfogliarlo, leggere il mio nome in copertina, leggere le email di chi ti scrive per dirti che si è divertito, che gli è piaciuto, è una sensazione meravigliosa.

Quindi a febbraio hai deciso di scrivere il libro, quale è stata la molla? Quanto ci hai messo a scriverlo?
Come spiegavo prima l’idea di scrivere un libro è nata in un momento di difficoltà e di precarietà lavorativa. Dopo essere stata più volte scartata ai colloqui perché “troppo preparata” mi sono vista casalinga per sempre.
Non ci vedo nulla di male, ma nel mio caso, visto il mio carattere e la mia voglia di essere sempre in movimento e anche indipendente economicamente mi sono detta che dovevo fare qualcosa. Così nel Paese in cui nessuno offre una chance mi sono detta che forse era meglio se provavo a crearmelo da sola il lavoro. Nel frattempo ho iniziato a collaborare con Vero Salute, un mensile di psicologia e salute e il mio esordio è stato segnato da un articolo sugli amori a “progetto”, frutto dell’esperienza diretta e dei racconti di alcune mie conoscenze, per la maggior parte donne.
Ho collegato il tutto e così ho deciso che forse c’era bisogno di parlare di Amore, quel sentimento così difficile da esprimere a volte, di cui però tutti hanno bisogno.

Non ho ancora letto il tuo libro (perdono!!). Ma rimedierò presto (prometto). Ma intanto convincimi: perchè lo dovrei leggere?

Mi farebbe molto piacere, ci tengo a sapere cosa ne pensi. Non amo molto essere autoreferenziale, preferisco che siano i miei lettori a spiegare il motivo per il quale bisognerebbe leggere “Amore ai tempi dello stage”, anche perché se devo essere sincera ho una lista lunghissima di motivazioni.
Sicuramente perché è un libro semplice, da leggere sotto l’ombrellone, in giardino, durante la pausa pranzo.
110 pagine per ridere e per “staccare” dalla propria routine, per rilassarsi. Ironia e ottimismo sono gli ingredienti principali nonché la chiave di volta per sorridere anche di fronte ad uno stage non retribuito, ad un marito che non cambia mai il rotolo della carta igienica o che lascia sempre la tavoletta alzata e le sindromi premestruali da incubo!

Molte di noi, me compresa, hanno un sogno nel cassetto: un libro; scritto  ma poi abbandonato in un cassetto perché “tanto chi vuoi che me lo pubblichi...!” Tu invece ci hai creduto fino in fondo e ci sei riuscita. Qual è il tuo segreto?

 Inizialmente ho raccolto tutti i miei pensieri nel blog l'amore al tempo dello stage aggiungendo le battute e le chiacchierate tipiche del mondo femminile.
Poi ho intervistato anche diversi esemplari di uomini per avere un punto di vista maschile e infine ho inviato una decina di pagine alla mia casa editrice. Due giorni dopo avevo il contratto in mano.
In realtà non avevo mai pensato di scrivere un libro, o meglio avevo iniziato e poi avevo lasciato li. Si vede che questa volta doveva andare così! Per fortuna, ogni tanto la ruota gira, no?

Hai in programmi di scrivere altri libri, e se sì hai già in mente qualcosa?

Certo! Ho già scritto un secondo libro, e a dir la verità so già come e su cosa scrivere il terzo. Sono una scrittrice compulsiva, amo raccontare di ciò che vedo ed è per questo che desidero davvero poter continuare la strada che ho appena intrapreso.
Penso che oggi come oggi non potrei più resistere senza scrivere e senza sapere che qualcuno mi legge, si diverte e trascorre delle ore piacevoli in compagnia dei miei personaggi e dei miei racconti.

Immagino che andare a presentare il proprio libro sia fonte di un’immensa soddisfazione e sia anche emozionante, vuoi dirci dove hai in programma di presentarlo prossimamente?
Moltissimo. Il 16 giugno a Bologna e a Fiuggi il 22 giugno durante il Festival del lavoro. Se dico che sono emozionata sono ripetitiva?

Generalmente chi scrive libri possiede un blog o un posto tutto suo dove sfogare la propria passione per la scrittura. Tu ne hai uno?

Si, s’intitola da nord a sud parliamone. Penso sia il blog più chiacchierato d’Italia, dopo quello di Grillo ovviamente. Trecento lettere di giovani e non giovani disoccupati e precari, un po’ di satira e le storie di chi ce l’ha fatta a uscire dalla crisi.
90.000 visite in dieci mesi, direi che è andata molto bene.

Hai avuto momenti di scoraggiamento durante il percorso dalla stesura alla pubblicazione del libro?

Certo. Tutt’ora vivo momenti di sconforto. I miei lettori mi scrivono riferendomi che non hanno trovato il libro, che alcune librerie non vogliono nemmeno prenotarlo perché si tratta di una piccola casa editrice. Vorrei che per una volta guardassimo alla qualità del prodotto, ovvero il libro, più che ai nomi altisonanti che non sono affatto sinonimo di capolavoro letterario. Anche perché il libro c’è, esiste, e ho sperimentato su Verona che è bastato esporlo sugli scaffali per venderlo e tra l’altro molto bene.

A proposito di editore, è stato facile o difficile trovarne uno disposto a pubblicare il tuo libro?

Trovare un editore non è mai semplice. Anzi. Nel mio caso ho scritto solo ad una casa editrice, la mia, la quale ha accettato subito. Sicuramente quando si ha un mano un manoscritto bisogna armarsi di tanta pazienza e determinazione per riuscire ad ottenere delle risposte.
Sono fatalista a riguardo, se le cose devono andare, prima o poi un’occasione ci viene offerta.

Che consigli ti senti di dare a chi decide di buttarsi e di far uscire dal cassetto il proprio sogno?
Fate sogni a tempo indeterminato, battetevi con tutti voi stessi per realizzarli. Se sapete di avere un potenziale sfruttatelo. Determinazione è la parola d’ordine… e anche un po’ di creatività non guasta mai!

Ancora non vi abbiamo convinti a comprare il suo libro? Allora guardatevi il book trailer più low cost della storia: non avrete più dubbi!

 

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Fabrizia Morello

Mi chiamo Fabrizia. Sono in ordine una donna, una moglie, una mamma di due adorabili maschietti, rispettivamente di 10 e 8 anni e sono esattamente tutto quello che volevo essere. In aggiunta più per hobby che per lavoro, da due anni sono Capogruppo Yves Rocher perché mi sono accorta di amare alla follia tutto ciò che riguarda la cosmesi e la cura del corpo vegetale. Mi sono creata un team di lavoro straordinario che mi permette di guadagnare qual cosina per me e mi sento più completa. I figli cresceranno ed avere un piccolo mondo solo per me mi fa sentire bene e mi appaga. Adoro leggere e scrivere per cui quando il favoloso BBMag mi chiama io rispondo!!!

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