Caterina Ceccuti, Voa Voa

Venerdì 19 Aprile 2013

Una mia amica di Facebook un giorno pubblica la copertina di un libro sulla sua bacheca con uno stralcio del libro stesso. Da lettrice compulsiva quale sono, sono andata a leggere tutto il suo post e così ho fatto la mia prima conoscenza di Sofia e di conseguenza di Caterina, la sua mamma nonché autrice di questa meraviglia letteraria.

Di Sofia si sta parlando tantissimo ai TG, alle Iene, su Facebook e in rete in generale. Sofia, come già in tanti sapete ha 3 anni e mezzo, ha vissuto come una bimba normale fino a 20 mesi, dopo di che ha cominciato a zoppicare, a perdere l’equilibrio fino a che, dopo vari accertamenti, è arrivata la diagnosi spietata: Leucodristrofia Metacromatica tardo infantile.

Non ci sono cure se non quelle compassionevoli del metodo Stamina che stanno però suscitando infinite polemiche perché il Ministero della Sanità le ritiene dannose in quanto non ancora sperimentate. Da qui comincia la battaglia di Caterina e Guido per tentare di alleviare le sofferenze e permettere alla loro bambina di vivere come tutti gli altri bambini.

Caterina con questo meraviglioso libro dà voce al suo dolore, al suo modo di accettarlo, al suo amore sconfinato di mamma e alla sua immensa forza. La cosa che più mi ha colpito è che Caterina ha appena 30 anni e in questo libro invece esce fuori tutta la sua maturità. Leggendolo in tantissimi passi ho pianto perché sono mamma anche io e da mamma non si può fare a meno di pensare “E se fosse successo a me?”.

Insomma è un libro che tocca nel profondo le corde dell’anima, è un libro da cui si può imparare tantissimo perché tantissimo c’è da imparare da chi lo ha scritto. Ammiro il coraggio di Caterina che è riuscita a sedersi a tavolino e mettere nero su bianco con un’umanità e una semplicità sorprendenti questa storia che poi storia purtroppo non è ma è la sua vita.

Il libro è da leggere e soprattutto da comprare, purtroppo le ricerche per trovare le cure per la Leucodistrofia Metacromatica sono ferme e i proventi del libro andranno quindi a favore della Formazione Medica. Per cui mi sento di dirvi, piuttosto rinunciamo ad un paio di scarpe, ad un cinema o a qualsiasi altra cosa ma non rinunciamo a comprare questo libro… la nostra anima ci ringrazierà.

Quando mi dissero che Maria, la mia Maria, si era ammalata senza possibilità di guarire, ho pensato di prendere Dio e di tirarlo giù dal cielo per costringerlo a cambiare i Suoi piani. Intanto mentre neanche me ne rendevo conto, era Lui che tirava su me, muovendo i fili del mio destino secondo il Suo solito, incomprensibile disegno. Mi dissero che quelli come Maria si chiamano “bambini farfalla”, nel senso che durano una stagione sola. Ma io, con questa mia storia fatta di amore, mostri, accettazione e perdita infinita, voglio dimostrare che con le farfalle – la mia Maria – ha in comune soltanto la bellezza”

Buona lettura … Fabrizia

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Fabrizia Morello

Mi chiamo Fabrizia. Sono in ordine una donna, una moglie, una mamma di due adorabili maschietti, rispettivamente di 10 e 8 anni e sono esattamente tutto quello che volevo essere. In aggiunta più per hobby che per lavoro, da due anni sono Capogruppo Yves Rocher perché mi sono accorta di amare alla follia tutto ciò che riguarda la cosmesi e la cura del corpo vegetale. Mi sono creata un team di lavoro straordinario che mi permette di guadagnare qual cosina per me e mi sento più completa. I figli cresceranno ed avere un piccolo mondo solo per me mi fa sentire bene e mi appaga. Adoro leggere e scrivere per cui quando il favoloso BBMag mi chiama io rispondo!!!

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