Come mettere in regola la baby sitter?

Lunedì 03 Ottobre 2016

Abbiamo parlato di come scegliere la baby sitter. Ma una volta scelta come dobbiamo muoverci? Che tipo di contratto dobbiamo fare? quanto ci costerà? Vediamo.

Il contratto di lavoro della baby sitter

La baby sitter è un lavoratore domestico al pari di colf, badanti, giardinieri e custodi. L’INPS li definisce così: “coloro che prestano un’attività lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare del datore di lavoro”.

Il dramma di questa categoria è il lavoro nero. Un lavoratore su due non ha un contratto di lavoro, probabilmente di più per quanto riguarda le baby sitter. Questo è un dato preoccupante ed è ingiusto che la persona che si occupa dei nostri figli non sia in realtà tutelata a dovere, soprattutto perché assume su di sé un’enorme responsabilità.

Pratiche burocratiche da svolgere quando assumi una tata

Ciò che dovrai fare è trasmettere l’assunzione del collaboratore all'INPS. Puoi farlo in diversi modi:

  • Contact Center, al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, fornendo telefonicamente i dati necessari;
  • Procedura Internet di compilazione e invio on-line disponibile sul sito internet dell’Istituto;
  • Presentazione o invio agli uffici Inps tramite nuovo modulo cartaceo: COLD-ASS (il modello COLD-VAR serve per comunicare le variazioni).

Dovrai stilare un contratto di lavoro in cui indicherai gli elementi principali del rapporto lavorativo:

  • la data di inizio del rapporto di lavoro;
  • l’eventuale data di cessazione se il contratto è a termine;
  • l’eventuale durata del periodo di prova;
  • la categoria di inquadramento e l’anzianità di servizio del lavoratore nella categoria;
  • la retribuzione pattuita;
  • la convivenza o meno con il datore di lavoro;
  • le eventuali condizioni del vitto e dell’alloggio;
  • gli orari della prestazione di lavoro;
  • l’eventuale giorno del riposo settimanale solenne e la mezza giornata di riposo settimanale aggiuntiva (in caso di lavoro dipendente con impegno costante);
  • il periodo concordato per il godimento delle ferie annuali;

La baby sitter dovrà a sua volta fornire un documento di identità, il codice fiscale e il permesso di soggiorno che consente attività lavorativa in caso di lavoratore extracomunitario. In ogni caso puoi farti aiutare da un caf per stilare tutti i documenti necessari.

In caso di licenziamento basterà dare un preavviso che varia dagli 8 ai 30 giorni a seconda delle ore settimanali di lavoro e dell’anzianità accumulata presso di noi da parte della babysitter. Le procedure da eseguire sono speculari a quelle dell’assunzione; basterà infatti compilare un modulo di dimissioni (via internet,telefono o tramite invio in forma cartacea).

Ma quanto ci costa una baby sitter?

Le tariffe attuali vanno dai 6 ai 12 euro l’ora nei quali dovremo calcolare il versamento trimestrale dei contributi previdenziali e assicurativi tramite un blocchetto di bollettini di conto corrente postale da richiedere all’INPS

L’importo orario di tali contributi varia a seconda della retribuzione oraria pattuita: si va da un minimo di 1,3€ per una retribuzione inferiore a 6€ fino a 1,8€ per una retribuzione oltre gli 8,5€/ora. Alla babysitter verrano invece sottratti dagli 0,3€ agli 0,4€ secondo gli stessi criteri. Qualora poi la nostra babysitter lavorasse presso di noi per almeno 24 ore settimanali i contributi sarebbero di 0,9€/ora indipendentemente dalla retribuzione oraria pattuita. Alla babysitter verrebbero sottratti invece 0,2€/ora.

Alla baby sitter andrà corrisposta la tredicesima (corrispondente ad 1/12 della retribuzione annua) e il Trattamento di Fine Rapporto che potrà essere pagato annualmente o alla fine del rapporto

Voucher per l’assunzione della tata

Se hai bisogno della baby sitter solo per qualche ora al mese o occasionalmente la soluzione più pratica e meno onerosa sono sicuramente i voucher dell’Inps, buoni del valore di 10€ già comprensivi di contributi e assicurazione inail. Il valore netto per la baby sitter sarà di 7,5€ a voucher.

Puoi acquistarli online, nelle sedi INPS o dal tabaccaio. Prima dell’inizio della prestazione di lavoro, è necessario comunicare all’Inps (tramite call center, on line o agli sportelli) i dati di committente e prestatore, oltre a luogo, inizio e fine del lavoro. I buoni acquistati presso l’Inps sono riscuotibili negli uffici postali, mentre quelli comprati dai tabaccai in tutto il circuito di tabaccai abilitati. I voucher non utilizzati sono rimborsabili.

I vantaggi di mettere in regola la nostra baby sitter

  • Eviterai una multa piuttosto salata, che va dai 1 500 ai 12 000€, escludendo contributi arretrati e interessi passivi cumulati
  • Si possono ottenere agevolazioni fiscali sulla propria denuncia dei redditi fino a 1 500 € di contributi. Chiedi al tuo caf se hai diritto ad altre agevolazioni
  • Data l’esistenza di un rapporto lavorativo fra le due parti, la babysitter è responsabile del bambino durante l’orario concordato. Responsabilità che in assenza di messa in regola sarebbe difficilmente dimostrabile.
  • La baby sitter può usufruire di molti benefici assicurativi e pensionistici (indennità di disoccupazione, indennità di maternità, pensione di anzianità, ecc..)
  • Ha diritto alla tredicesima, al TFR e a 26 giorni di ferie all’anno.

Ora hai tutte le carte in mano. Puoi fare un po’ di conti. Senza dimenticare che il lavoro nero…fa male a tutti.


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Annalisa Aloisi

Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.

Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..