Cartoni anni '80... eppure per noi erano reali!

Giovedì 28 Gennaio 2016

Seduti sul divano con i bambini che guardano la televisione, non posso fare a meno di pensare "no, però i nostri cartoni erano migliori!" Così migliori che a volte piacevano più a mia mamma che a me, come nel caso di Anna dei Capelli Rossi: io l'ho sempre snobbata perché pure nella mia versione prima infanzia avevo deciso che troppa sfi ehm sfortuna non è che mi faceva impazzire.

Da piccola i cartoni non li guardavo "li vivevo", ero davvero convinta che i protagonisti dei cartoni animati fossero persone vere. E poco importava che avessero proporzioni improbabili e impalcature sui capelli che neanche Platinette nel suo periodo d'oro. Per me tutto quello che vedevo era plausibile.

Motivi per cui avrei dovuto capire che la realtà non è quella dei cartoni animati.

Quando giocavamo nel cortile di casa a calcio, non importava con quanta forza noi calciassimo il mitico supertele giallo: il muro non si sfondava mai, lo stesso valeva quando si giocava a pallavolo, una volta abbiamo anche provato a chiedere a mia mamma un paio di catene come quelle di Mimì, ma niente. Le catene ai polsi per respingere il supertele rosso (quello giallo era finito intanto sul balcone della vicina e non ce lo voleva restituire) non si potevano usare.

Nei cartoni animati il tasso di abbandono dei bambini era decisamente troppo alto. E anche i bambini con ancora i genitori a portata potevano godere di una libertà esponenzialmente più alta di quella di cui godevo io. Noi potevamo stare nel cortile da soli, ma non potevamo allontanarci di un solo passo dall'aiuola. i nostri genitori avevano il radar: se mettevamo un piede in strada non importa se loro erano in casa con le tapparelle abbassate per il troppo caldo, loro lo scoprivano, venivamo intercettati e rispediti nei posti di nostra competenza.

Come ci riuscivano le undicenni dei cartoni a fare vere e proprie tournè senza che nessuno si accorgesse di nulla?

Eppure io ignara e inconsapevole quando andavo nel bosco cercavo il villaggio dei puffì... che tra l'altro, visto che erano alti 2 mele o poco più, dei funghi alti 50 centimetri, non dovevano neanche passare troppo inosservati.





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.